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Certificazione APE: perché è importante per la tua futura casa

Hai sentito parlare spesso dell’APE, ovvero dell’attestato di prestazione energetica, ma ti stai chiedendo perché sia così importante per la tua casa? In effetti sembra soltanto uno dei tanti aspetti da considerare al momento di una compravendita immobiliare – e neppure uno dei più importanti. Da qualche anno, e ancora di più in futuro, la certificazione energetica riveste un ruolo di primo piano quando compri, vendi o affitti una casa.

L’attestato di certificazione energetica spiegato facile.

Facciamo un passo indietro: che cos’è l’APE? L’Attestato di Prestazione Energetica (APE) è un documento che indica il livello di efficienza energetica di un edificio o di una singola unità immobiliare, attraverso un’analisi delle caratteristiche costruttive e impiantistiche dell’edificio stesso, classificandola in una scala che va da A4 (più efficiente) a G (meno efficiente). L’APE è obbligatorio per legge in caso di vendita o di locazione di un immobile, e fornisce informazioni utili ai proprietari e agli acquirenti (o affittuari) per valutare il consumo energetico dell’edificio e gli eventuali miglioramenti che possono essere apportati per renderlo più efficiente dal punto di vista energetico. Di solito, a meno di casi particolari, questo documento ha una validità di 10 anni, a patto di effettuare i controlli periodici previsti per la caldaia di casa.

Perché è importante l’APE?

Siamo tornati al punto di partenza, il focus del nostro articolo. In linea generale l’attestato di prestazione energetica è importante perché senza questo documento non possiamo vendere o comprare una casa, e in teoria neppure affittarla. Ma vediamo nello specifico a cosa serve l’attestato di prestazione energetica:

  • L’APE consente di valutare le prestazioni energetiche di un edificio e di identificare eventuali miglioramenti che possono essere apportati per ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas serra, contribuendo così a una maggiore sostenibilità ambientale e promuovendo l’efficientamento energetico.
  • L’APE protegge i consumatori (acquirenti e locatari) perché fornisce informazioni trasparenti e oggettive sui consumi energetici dell’edificio, aiutando i potenziali acquirenti o affittuari a valutare le spese per la gestione energetica dell’immobile prima di effettuare una qualunque scelta.
  • Avere un buon livello di efficienza energetica aumenta il valore di un immobile sul mercato, rendendolo più appetibile per i potenziali acquirenti o affittuari.
  • L’APE è obbligatorio per legge in caso di vendita o affitto di un immobile: non si scappa, avere un attestato di efficienza energetica valido è un requisito indispensabile.

In ultimo, per restare in tema, l’APE assume sempre più importanza in ambito legislativo perché secondo le nuove linee guida del Parlamento Europeo, dal 2030 in poi, prima di poter vendere un immobile, il proprietario potrebbe essere chiamato a interventi di riqualificazione energetica anche con modifiche sostanziali dell’immobile: la nuova certificazione potrebbe diventare molto più stringente – vedi articolo del Sole24 in materia di Europa, case ed efficienza energetica.

Come ottenere la certificazione energetica APE?

Non è semplice districarsi nella burocrazia immobiliare, infatti una delle domande più frequenti sull’argomento è: chi rilascia il certificato di classe energetica per una casa? Per ottenere l’Attestato di Prestazione Energetica è necessario affidarsi ad un tecnico abilitato. Ecco come devi fare:

  1. Scegli un tecnico abilitato, puoi consultare l’elenco dei professionisti abilitati sul sito del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) o degli Architetti (AWN), oppure attraverso altri enti abilitati. In rete trovi decine, forse centinaia di servizi di certificazione energetica, ma ti consiglio di affidarti a professionista magari chiedendo un consiglio ad architetti, geometri o ingegneri di tua conoscenza e fiducia.
  2. Fissa un appuntamento con il tecnico che si occuperà della certificazione energetica: dopo aver visitato l’immobile, raccoglierà le informazioni sulle caratteristiche costruttive e impiantistiche per verificare il livello di isolamento termico, la presenza di ponti termici e le caratteristiche degli impianti tecnologici.
  3. A questo punto il tecnico elabora il rapporto di valutazione energetica, che include il calcolo del consumo energetico dell’immobile, l’indicazione della classe energetica, delle eventuali migliorie da apportare per aumentare l’efficienza energetica, e tutta una serie di informazioni tecniche sulle caratteristiche dell’edificio.
  4. Alla fine il tecnico abilitato rilascia l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), che ha una validità di 10 anni, a patto che tu esegua i controlli periodici della caldaia.

Quanto costa la certificazione energetica APE?

Punto molto importante che non ho trattato di proposito nel paragrafo precedente, per due motivi: il costo è molto basso, e la certificazione è comunque obbligatoria. In ogni caso, il costo della certificazione energetica è variabile a seconda della dimensione e della complessità dell’immobile, oltre che della regione e dalla città in cui si trova. In genere, il prezzo può oscillare dai 100 a 400 euro, di solito il costo dell’APE si aggira sui 150€ secondo le stime effettuate dalle associazioni di consumatori.

Ho tralasciato questo punto nel paragrafo precedente, dicevo, anche per un altro motivo: l’APE è un documento importante, ma ancora più importante è la corretta classificazione energetica, quindi ti consiglio di affidarti a un vero tecnico professionista e di diffidare di chi, sul web o nel mondo fisico, offre certificazioni energetiche a prezzi troppo bassi: di solito questi individui conducono indagini sommarie e superficiali, per risparmiare tempo e risorse, senza arrivare a una panoramica corretta e completa delle reali caratteristiche dell’immobile in termini di efficienza energetica.

Cosa serve per ottenere un attestato APE?

Qui torniamo al punto precedente: per richiedere un certificato energetico per la tua casa non devi fare altro che contattare un tecnico specializzato, al resto penserà lui attraverso il sopralluogo e l’esame delle caratteristiche degli elementi costruttivi e degli impianti, riportando nel documento la classe energetica della tua casa. Nello specifico, il tecnico esaminerà:

  • Caratteristiche strutturali e di esposizione dell’immobile
  • Murature e tipologia di infissi
  • Impianti presenti per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda ad uso sanitario
  • Presenza di impianti di ventilazione meccanica
  • Presenza di sistemi di produzione dell’energia da fonti rinnovabile

Come scegliere il tecnico per la certificazione APE?

Ormai lavoro in questo settore da molti anni e ne ho viste davvero di tutti i colori, quindi voglio darti un consiglio per la scelta del tecnico che certificherà l’efficienza energetica del tuo immobile. Voglio dirti soprattutto cosa non fare. Anzitutto ti consiglio di chiedere ad architetti, geometri o ingegneri di tua fiducia di indirizzarti nella scelta, ma se questo non fosse possibile o tu non trovassi una persona di fiducia, diffida dei prezzi troppo bassi (ovvero sotto i 150€) e dei tecnici che non effettuano il sopralluogo (che invece è obbligatorio per legge). Evita l’intermediazione di portali o società del settore, porterebbe a un aumento di prezzo della certificazione energetica  ingiustificato e inutile.

L’importanza della certificazione energetica per la tua nuova casa.

La classe energetica di un immobile è importante, come abbiamo visto, perché non soltanto consente di calcolare i costi e il comfort abitativo di una casa, ma per legge è diventata ormai imprescindibile: le normative nazionali ed europee vanno nella direzione di una stretta sempre più aggressiva per gli immobili con scarsa efficienza energetica. Questo significa che le case vecchie non sono e non saranno più un buon investimento, perché i lavori per adeguare le prestazioni energetiche alla normativa diventeranno troppo onerosi – qui parliamo di riqualificazione (anche) energetica.

Ecco perché ti consiglio di valutare invece l’acquisto di un immobile di nuova costruzione, o comunque con una buona classe energetica (dalle classe D a salire) – qui approfondiamo il perché conviene scegliere case a basso consumo energetico.

Io stesso, come costruttore, assicuro ai miei clienti immobili ad alta efficienza energetica attraverso il Metodo ER, studiato per la massima ottimizzazione dei consumi, utilizzando particolari tecniche di costruzione e tecnologie di impianti che ti garantiscano il risultato migliore sul mercato: non lascio niente al caso.

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    casa nuova

    Come acquistare una casa nuova: guida passo passo

    Da molti anni costruisco e vendo case, ma poche volte ho visto qualcuno davvero preparato all’acquisto di una casa nuova. Tutti noi ci portiamo dietro un po’ di ignoranza e qualche insicurezza quando dobbiamo comprare casa, perché è un passo molto importante e complesso, forse l’investimento più grande che abbiamo fatto fino ad oggi: dubbi e incertezze sono sintomo di intelligenza e responsabilità, anche per chi, come me, lavora nel settore immobiliare. Proprio grazie al mio lavoro ho avuto modo di osservare e di capire quali sono le richieste e domande più frequenti per comprare casa nuova, quali i punti di forza e di debolezza di questa grande operazione. Vediamoli insieme.

    Studia il mercato.

    Prima ancora di visitare le case, occorre studiare un po’. Devi conoscere l’offerta e la domanda del mercato, soltanto così potrai valutare la convenienza del tuo investimento. Ad esempio, i prezzi in una determinata zona potrebbero essere in discesa, oppure in salita, quindi potresti aspettare e avere un margine di trattativa migliore, o al contrario dovresti fare un’offerta subito. Informati anche sui nuovi progetti in zona per quanto riguarda edilizia e infrastrutture, novità che di solito condizionano il mercato.

    Scegli la zona giusta dove comprare casa.

    Reputo questo il fattore più importante di tutti: la scelta del luogo, della zona e del quartiere dove comprare casa nuova è il perno del tuo investimento. Devi valutare attentamente ogni dettaglio in base all’investimento che hai deciso di fare: stai mettendo le radici o sei soltanto di passaggio per qualche anno? Vivrai nella casa che stai acquistando o la metterai a reddito in affitto?

    Ogni zona ha le proprie peculiarità: alcune sono perfette per una famiglia con bambini, altre risultano meno comode per la vita di tutti i giorni ma sono ottime per gli affitti turistici (pensa al centro storico delle grandi città), altre ancora consentono l’affitto di stanze per studenti, infine ci sono zone nelle quali non conviene investire sotto alcun punto di vista. Insomma, scegli la zona giusta per l’uso che farai della tua nuova casa.

    Cerca la tua nuova casa con metodo.

    Hai trovato una o più zone giuste per il tuo investimento economico e di vita, adesso è arrivato il momento di cercare l’immobile dei tuoi sogni. Il mio consiglio è di farlo con metodo, ovvero riportando su un foglio cartaceo oppure digitale Excel tutti dati delle case che ti possono interessare, ogni dettaglio: in questo modo, dopo un paio di settimane, avrai una panoramica attendibile del mercato immobiliare della zona. Altro consiglio: chiama subito, quando vedi un annuncio che ti interessa, perché gli affari migliori volano via anche in un giorno o due.

    Visita le case in vendita.

    Le foto sono ingannevoli, dagli annunci non si capisce niente: ecco perché ti consiglio di non essere troppo selettivo durante la ricerca, ma di andare a vedere anche case che non ti sembrano adatte al tuo investimento e alle tue esigenze (nel bene e nel male). Farai perdere un po’ di tempo agli agenti immobiliari, ma ne guadagnerai moltissimo in esperienza, così sarai più preparato quando arriverà il tuo momento. Comprare casa è un’operazione molto complessa e importante, ma la maggior parte delle persone lo fa senza alcuna preparazione – è una cosa da matti, se ci pensi. Tu invece arriverai preparato!

    Valuta l’investimento con attenzione.

    La spesa per la tua nuova casa non è certo l’unico costo che dovrai sostenere, considera anche le altre spese legate all’acquisto come le imposte, il notaio, l’agenzia immobiliare e l’istruttoria per il mutuo. Senza contare gli eventuali lavori di ristrutturazione che vorrai affrontare per rimettere a posto la tua nuova casa (meglio farli subito, perché una volta che ti trasferisci diventa un vero incubo). Il consiglio, quindi, è di considerare all’interno del budget per la casa una spesa maggiorata del 10% per l’acquisto e da 500 a 1.000e al metro quadro per la ristrutturazione.

    Controlla la documentazione e lo stato dell’immobile.

    Hai adocchiato una nuova casa, è nella zona giusta, le dimensioni sono perfette e tutto sommato sembra in buone condizioni. Hai controllato gli impianti? Rifare un impianto elettrico costa qualche migliaio di euro, per quello idraulico ne servono pure di più. Altrettanto importante, controlla che la documentazione dell’immobile sia in regola: con una visura catastale puoi verificare permessi di costruzione e planimetria, ma dovrai controllare anche da dove proviene l’immobile (acquisto, eredità, donazione…) e capire se gravano ipoteche o altre magagne sulla casa. Per finire, visiona la classe energeticaqui parliamo di case a basso consumo energetico – e dai un’occhiata ai regolamenti condominiali e ad eventuali rate condominiali non pagate, che ti verrebbero addebitate fino ai due anni precedenti.

    Fai la proposta di acquisto.

    Hai scelto la tua nuova casa, sei sicuro e intendi fare una proposta al venditore. Se hai trovato la casa grazie all’intermediazione di un’agenzia immobiliare, informati dal tuo agente sulle esigenze del venditore, chiedi quanto sia trattabile il prezzo e ovviamente non scoprire tutte le tue carte: gli agenti immobiliari, a differenza di quanto si pensi, non forzano mai le vendite al ribasso, e spesso aiutano più il venditore dell’acquirente. Insomma, fai la tua offerta e aspetta il responso del proprietario, che può accettare o rifiutare.

    La firma del contratto preliminare.

    Hai fatto la tua proposta e il venditore ha accettato, ci siamo quasi, è arrivato il momento del contratto preliminare di vendita, con il quale viene fissato il prezzo di vendita della casa e (di norma) consegni una caparra al venditore indicativamente compresa fra il 5 e il 15% del valore di acquisto. Nel compromesso stabilirai anche, in accordo con il venditore, un arco temporale entro cui dovrà avvenire il rogito, quindi il passaggio di proprietà dell’immobile.

    La firma del rogito.

    Eccoci all’atto di acquisto vero e proprio, che di solito è redatto da un notaio e controfirmato dalle parti. In questa sede pagherai il venditore, che a sua volta ti consegnerà le chiavi di casa. Arrivati a questo punto, però, occorre precisare che il notaio ha già fatto tutte le verifiche del caso sull’immobile, sia per quanto ne riguarda la provenienza e lo stato, sia per il rispetto delle norme edilizie e catastali. Il rogito, inteso come documento, deve contenere il valore di cessione dell’immobile, le modalità di pagamento e le spese sostenute dal notaio. Ricorda che i costi del rogito e quindi del notaio, se non disposto diversamente fra le parti, dovrà sostenerli l’acquirente, cioè tu che compri casa.

    Come acquistare una casa nuova? Scegliere il meglio.

    Scegliere una casa nuova non è semplice, il settore immobiliare è disseminato di trappole, la maggior parte delle case in Italia versa in cattive condizioni, gli immobili necessitano di ristrutturazioni complete e dispendiose, senza contare che la stragrande maggioranza degli edifici ha più di 40 anni ed è in classe energetica bassa, quindi saranno necessari lavori interni e/o esterni per adattarsi entro il 2030 alle nuove disposizioni europee. Ecco perché ti consiglio scegliere il meglio, ovvero un’immobile di recente costruzione che non presenterà soprese e per il quale non dovrai svenarti nei prossimi anni.

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      efficienza energetica casa

      Efficienza energetica casa: risparmia sulle bollette e proteggi l’ambiente

      L’energia è sempre più cara in termini di costo economico e ambientale, quindi stai valutando l’acquisto di una casa efficiente da un punto di vista energetico: non fa una piega. Ma quali sono i costi iniziali e quanto è il risparmio nel corso del tempo? Oggi parliamo proprio di questo, facciamo una panoramica sulle diverse classi energetiche degli appartamenti in cui viviamo e cerchiamo di capire se (e quanto) conviene scegliere una casa ad alta efficienza energetica.

       

      Risparmio e ambiente, dicevamo, sembrano due ottimi motivi per investire sull’efficienza energetica della nostra nuova (o vecchia) casa. Se questi due fattori non fossero sufficiente, arriva la legge, precisamente con una direttiva del Parlamento europeo: tutti gli immobili residenziali dovranno rientrare nella classe energetica E entro il 2030, e in classe D entro il 2033. L’obiettivo a livello europeo è di raggiungere le zero emissioni entro il 2050. Un obiettivo tanto concreto quanto irreale in Italia, come riportato da Sky TG24 n questo articolo sulla Direttiva casa green. Cosa ci riserva il futuro?

      L’efficientamento energetico delle case degli italiani.

      Nei prossimi anni probabilmente sarà facilitato da parte dello Stato l’accesso ai mutui e ai regimi di prestito agevolato per le ristrutturazioni energetiche, nella stessa direzione in cui la legge di Bilancio 2023 ha previsto una detrazione Irpef del 50% sull’IVA pagata per una casa di classe energetica A o B, ma forse tutto questo non basterà. Poco ma sicuro, dovremmo fare il possibile per migliorare la classe energetica della nostra casa. Ma facciamo un passo indietro: come funzionano le classi energetiche degli immobili?

      Che cos’è la classe energetica di un appartamento o di una casa?

      La classificazione energetica degli immobili è una certificazione che attesta quanto e come un immobile è in grado di utilizzare in modo sostenibile l’energia. In altre parole, è una vera e propria scala di valore che va dal massimo dello spreco (G) al massimo del risparmio (A4) dell’energia utilizzata all’interno di un’abitazione. Questo significa che se la tua casa è in classe G spendi e inquini molto di più rispetto al tuo vicino che ha una casa in classe A.

      Dal 2005 la classificazione energetica degli edifici è obbligatoria nel caso di nuova costruzione, per la vendita o la locazione, oltre che ovviamente per la richiesta di agevolazioni fiscali e bonus statali per la ristrutturazione. Ricordiamo però che la classe energetica delle case è cosa diversa rispetto alla diagnosi energetica dei condomini che affrontiamo in questo articolo del nostro blog.

      Come funziona la classificazione energetica delle abitazioni.

      Il calcolo è molto più semplice di quello che puoi immaginare: l’indice di prestazione energetica (EP) infatti viene determinato attraverso il consumo della climatizzazione estiva e invernale, la ventilazione e la produzione di acqua calda nei bagni. In termini pratici, la classificazione energetica della tua casa rileva quanta energia impieghi per arrivare e mantenere un certo stato di comfort abitativo, a seconda dunque del tipo di impianto che hai, degli infissi, della qualità dei materiali e di come è stata costruita la tua casa, infine delle fonti di energia che utilizzi (rinnovabili o meno). Tutto questo è compreso nel cosiddetto APE, ovvero Attestato di Prestazione Energetica.

      Le classi energetiche delle case.

      Come abbiamo visto, le classi energetiche delle casa sono 10 e vanno dalla G, la peggiore, fino alla A4, la migliore. Ogni lettera corrisponde a un consumo di energia differente, vediamole una per una:

      • La classe energetica G è la più bassa, ma purtroppo è molto diffusa in Italia. In questa classe energetica rientrano gli edifici costruiti prima degli anni ’80 e che hanno una dispersione termica elevata, quindi costi molto alti per scaldare o raffreddare gli ambienti.
      • Anche gli edifici di classe F sono caratterizzati da una forte dispersione termica, seppur minore rispetto ai precedenti, ma non sono certo sostenibili (ed economici) dal punto di vista energetico.
      • Quasi tutti gli edifici italiani costruiti tra gli anni ‘70 e ’90 rientrano in classe energetica E: impianto di riscaldamento a gas metano, un minimo di isolamento termico, sistemi di produzione dell’energia antiquati.
      • La categoria di edifici in classe D è sostanzialmente uguale a quella precedente, ma presenta un migliore isolamento termico dovuto a una coibentazione utile per limitare il fabbisogno di energia, diminuendo così i consumi in termini di costi e di impatto ambientale. Iniziamo a migliorare sul serio.
      • Con la classe energetica C le abitazioni si sono dotate di sistemi di produzione dell’energia più efficienti, per esempio caldaie a condensazione, valvole termostatiche ai termosifoni e buon coefficiente di isolamento termico.
      • In classe B abbiamo edifici costruiti nell’ultima decade, oppure che hanno ricevuto interventi di riqualificazione energetica importanti: consumi e impatto ambientale sono drasticamente ridotti.
      • Arriviamo alla classe A con gli immobili ad alto isolamento termico e impianti di riscaldamento e raffreddamento molto efficienti da un punto di vista energetico, infissi e serramenti di alta qualità, elettrodomestici di ultima generazione, produzione di energia da fonti rinnovabili.
      • La classe A è suddivisa in altre 4 sottoclassi A1, A2, A3 e A4 in base al consumo annuo: la A4 al momento rappresenta la migliore in assoluto.

      Perché scegliere una casa in classe A?

      Se stai pensando di acquistare un immobile, scegli una casa in classe A. Fidati. Le ragioni di questo consiglio sono molteplici e per lo più di natura pratica ed economica. Il rispetto per l’ambiente dovrebbe essere al primo posto, ma troppo spesso, purtroppo, dobbiamo fare i conti con la realtà e con il portafogli: nel caso degli immobili, però, questi due fattori (ambiente e risparmio) vanno nella stessa direzione. Ecco perché ti consiglio di puntare al massimo dell’efficienza energetica, che a ben guardare si traduce dunque in risparmio in bollette, maggiore funzionalità con isolamento acustico e termico superiore, qualità dell’aria e dunque comfort abitativo più alto.

      Non è un caso che, come indicato da un indagine di Confindustria Assoimmobiliare riportata dal Sole24Ore in questo articolo sul mercato immobiliare attuale, la maggior parte degli italiani che cercano casa vogliono un immobile in classe A. E non si fermano qui: il 55% degli intervistati dichiara di non voler acquistare per alcun motivo una casa in classe E o G, neppure con un risparmio economico considerevole. Un domanda di mercato di case ad alta efficienza energetica così diffusa oggi, si traduce domani in una richiesta ancora più forte: in poche parole, la tua casa in classe A è un ottimo investimento.

      Quanto conta l’ efficienza energetica della casa?

      In conclusione, posso dire senza alcun dubbio che l’efficienza energetica della casa conta moltissimo oggi, e conterà ancora di più domani. I vantaggi sono principalmente 3: minore impatto sull’ambiente, consumi (quindi spese) minori, rivalutazione futura maggiore nel breve, medio e lungo periodo.

      Per tutti questi motivi, da costruttore voglio permettere a chiunque di avere una casa in classe energetica alta, che garantisca bassi costi di esercizio e un’alta qualità di vita, riducendo al minimo l’impatto ambientale. Da qui, dopo anni di studio e di esperienza, è nato il mio innovativo metodo di lavoro: il Metodo ER.

      Con il Metodo ER, le case che costruisco ti assicurano spese molto minori grazie alle soluzioni pensate per la massima riduzione dei consumi, utilizzando particolari tecniche di costruzione e tecnologie di impianti che ti garantiscano il risultato migliore sul mercato: non lascio niente al caso.

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        casa in costruzione

        Come scegliere la casa in costruzione perfetta

        Quando si parla di comprare una casa in costruzione c’è molta confusione, sul web troviamo molte informazioni inesatte, quindi voglio fare una panoramica completa dell’argomento, definendo che cosa si intende per casa in costruzione e come funziona l’acquisto, quali sono le tutele di legge e le modalità di pagamento del costruttore. Ho raccolto le domande più frequenti sul tema e cercherò di rispondere in modo chiaro ma esaustivo, infine affronteremo anche vantaggi e svantaggi di questa tipologia di immobili. Partiamo subito!

        Che cos’è una casa in costruzione?

        Nel settore immobiliare, con il termine “casa in costruzione” ci riferiamo a un immobile residenziale che è ancora su carta, in progetto, ovvero deve ancora essere edificato o i lavori devono ancora terminare. In poche parole, non è ancora pronto per essere abitato, ma può essere già acquistato prima della data di consegna, prefissata comunque nel contratto di vendita. Proprio per questa ragione può presentare dei rischi, ma d’altra parte anche molti vantaggi, tra i quali una garanzia del costruttore della durata di 10 anni (art. 1669 del Codice civile) e una garanzia fideiussoria come da decreto ministeriale del 2022.

        Come si paga una casa in costruzione?

        Cominciamo con la domanda più frequente: il pagamento per l’acquisto di una casa in costruzione di solito effettuato in tranche, ovvero in diverse rate, seguendo la progressione dei lavori edili. Questo significa che l’acquirente dell’immobile pagherà una parte del prezzo all’inizio, e le rate successive in base ai progressi della costruzione. Nella maggior parte dei casi è dunque previsto un acconto, cui seguono i pagamenti periodici e una rata finale alla consegna della casa. Se hai deciso di comprare una casa sulla carta quindi fai attenzione al contratto di vendita, sul quale sono riportate cifre e tempistiche, condizioni e modalità dei pagamenti.

        Come tutelarsi quando si acquista una casa in costruzione?

        La legge italiana è molto stringente quando si tratta di compravendite immobiliari, specialmente nel caso delle case in costruzione, perché il cittadino deve essere tutelato da eventuali problemi insorti durante la fese dei lavori edili: se per esempio acquisti una casa sulla carta, e la ditta costruttrice fallisce nel bel mezzo dei lavori, rischieresti di perdere tutti i tuoi soldi. Per questo motivo il decreto legislativo 122 del 2005 regola i depositi cauzionali da parte dei costruttori, la gestione dei pagamenti da parte degli acquirenti, le misure di tutela per i lavori in corso e per la restituzione del deposito cauzionale in caso di mancata realizzazione dell’immobile.

        E dal 2022 le garanzie per l’acquisto di una casa in costruzione sono ancora più forti, perché il nuovo decreto ministeriale sancisce che l’importo previsto dalla fidejussione del costruttore – quindi i soldi che ti vengono restituiti – deve corrispondere esattamente alla cifra che hai versato, compresi gli interessi legali. Insomma, sei una botte di ferro.

        Quanto dura la costruzione di una casa?

        Domanda frequente, ma risposta difficile, perché ogni progetto e a sé, ogni ditta costruttrice ha i suoi tempi, e ci sono alcuni fattori che vanno al di là di ogni previsione, come ad esempio la difficoltò di reperimento dei materiali, le condizioni metereologiche, i ritardi imputabili a problemi burocratici o tecnici insorti all’improvviso. Posso però dire che il tempo di costruzione di una casa varia in media tra 6 mesi e 2 anni o più, a seconda delle circostanze e dei progetti.

        Cosa controllare quando si compra casa in costruzione?

        Quando si acquista una casa in costruzione, è importante fare tutte le verifiche del caso, perché stiamo comprando anzitutto un’idea e un progetto:

        ·       Verifica che il progetto sia completo e che soddisfi le tue esigenze e preferenze in ogni singolo aspetto. Il vantaggio dell’acquisto delle case in costruzione risiede anche nella personalizzazione dell’immobile a proprio gusto, ovviamente in accordo con il costruttore.

        ·       Verifica il piano finanziario per la costruzione, compresi i prezzi e le tempistiche previsti dall’impresa edile.

        ·       Leggi con attenzione il contratto di acquisto e assicurati di comprendere tutti i termini e le condizioni: se c’è qualcosa che non ti torna, per qualunque ragione, fatti aiutare da un professionista della materia o dal tuo legale.

        ·       So che può sembrare eccessivo, ma ti consiglio di verificare personalmente che il costruttore abbia ottenuto tutti i permessi necessari per la costruzione della casa: molto spesso accade il contrario, per quanto possa sembrarti assurdo.

        ·       Controlla le garanzie offerte dal costruttore, come ad esempio la garanzia sui lavori e la garanzia sulle tempistiche, la gestione del deposito cauzionale e le disposizioni per la restituzione in caso di mancata realizzazione della casa.

        ·       È importantissimo infine fare una verifica della reputazione e della storia del costruttore, nonché della loro esperienza nella costruzione di case: quali immobili hanno costruito fino ad oggi? La ditta è stata mai protestata? Approfondiamo questo punto nel prossimo paragrafo.

        Come capire se un costruttore è affidabile?

        A volte la costruzione di una casa può essere soggetta a problemi non imputabili al costruttore, ma è anche vero che di costruttori poco affidabili è pieno il mondo (e l’Italia in particolare). Quindi il mio consiglio, forse il primo in assoluto quando valuti di compare casa sulla carta, è di fare tutte le verifiche del caso sull’impresa incaricata di costruire e di vendere la tua casa. Chiedi una visura alla camera di commercio, così saprai il capitale sociale dell’azienda, il nome dell’amministratore e dei soci, dov’è la sede legale, e con un apposita visura se la ditta è stata protestata in passato o è mai fallita. Capita spesso, troppo spesso purtroppo, che il costruttore abbia costituito una società dal nulla proprio per costruire la casa o il palazzo che stai guardando: in questo caso il mio consiglio è di drizzare le antenne.

        Pro e contro di comprare una casa in costruzione.

        I vantaggi di comprare una casa in costruzione sono:

        • Possibilità di personalizzare la casa secondo le proprie esigenze e preferenze, a cominciare dai pavimenti e rivestimenti.
        • Il prezzo deve essere più vantaggioso rispetto a una casa nuova già costruita.
        • La costruzione di una casa nuova offre la possibilità di utilizzare le ultime tecnologie e i materiali più moderni, quindi sarà una casa più confortevole e solida, antisismica e duratura nel tempo.
        • Le nuove case devono essere progettate per garantire un risparmio energetico e un consumo di energia minore per riscaldamento e raffreddamento.

        Gli svantaggi di comprare una casa in costruzione sono:

        • Tempi di attesa per la consegna della casa, che possono essere lunghi anche diversi mesi o anni.
        • La costruzione di una casa può essere accompagnata da ritardi e problemi, come ad esempio problemi di permessi edilizi o di forniture, tecnici o burocratici.
        • A volte, se l’impresa non lavora bene, possono esserci costi imprevisti, come ad esempio la necessità di completare o riparare eventuali lavori non eseguiti correttamente.
        • Costruttore non affidabile o problemi non dipendenti dalla volontà dell’impresa.

         

        Come vedi, i vantaggi di acquistare una casa in costruzione sono moltissimi, ma i rischi possono davvero crearti dei grattacapi infiniti. In questo articolo ho cercato di trovare risposta a tutti i dubbi più frequenti di chi vuole comprare casa dal costruttore, ma non basta per fare una valutazione completa: ecco perché ho preparato un report gratuito che puoi ricevere via email.

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          riqualificare casa

          Per riqualificare casa dobbiamo per forza ristrutturare?

          Riqualificare casa significa migliorare l’efficienza energetica e la funzionalità di un immobile, ma per farlo non dobbiamo per forza affrontare una ristrutturazione. C’è molta confusione su questo argomento, quindi voglio mettere ordine e spiegarti in che cosa consiste la riqualificazione di una casa.

          Riqualificazione e ristrutturazione sono due cose diverse e separate.

          Per riqualificare una casa dal punto di vista energetico non è necessario ristrutturare: voglio ribadirlo! Esistono infatti molte alternative per migliorare l’efficienza energetica (e anche l’estetica) della tua abitazione, senza imbarcarti in onerosi e noiosi lavori di ristrutturazione. Per esempio, la riqualificazione della tua casa può passare dal miglioramento degli infissi e dell’isolamento termico, dalla sostituzione degli elettrodomestici con modelli più nuovi ed efficienti, o dal cambio del sistema di riscaldamento o raffreddamento.

          Che cos’è la riqualificazione di una casa?

          La riqualificazione di una casa è il miglioramento delle sue caratteristiche per renderla più efficiente dal punto di vista energetico e funzionale. Può comprendere l’installazione di nuove tecnologie per migliorare l’isolamento termico e acustico, l’installazione di sistemi di riscaldamento e raffrescamento più efficienti, l’ammodernamento degli impianti elettrici e idraulici, la sostituzione degli infissi (porte e finestre), la ristrutturazione degli spazi interni, la creazione di nuovi spazi abitativi, l’installazione di impianti fotovoltaici e solari termici, e molto altro ancora. In generale, si tratta di un insieme di interventi finalizzati a migliorare la qualità della vita all’interno dell’abitazione e a ridurre i consumi energetici.

          Che cos’è la riqualificazione energetica di un immobile?

          La riqualificazione energetica di un immobile è il processo attraverso il quale si migliorano le prestazioni energetiche dell’edificio, con operazioni utili a ridurre i consumi di energia e le emissioni inquinanti. Puoi fare questo attraverso l’installazione di tecnologie di isolamento termico e di finestre a bassa emissione di energia, la sostituzione degli impianti di riscaldamento e raffrescamento con sistemi più efficienti, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile come il solare termico o fotovoltaico, e altro ancora. L’obiettivo è migliorare l’efficienza energetica, scalando così la classificazione verso la vetta – attualmente indicata dalla dicitura A4.

          Quanto costa la riqualificazione energetica di una casa?

          Come puoi immaginare, non posso indicare una cifra precisa, neppure in relazione ai metri quadri, perché dipende da molte variabili oltre alle dimensioni dell’immobile, soprattutto dallo stato attuale della tua casa e dalle tecnologie che già utilizzi. In linea generale, il costo per la riqualificazione energetica di una casa può variare da un minimo di poche migliaia di euro per interventi semplici come la sostituzione degli infissi, fino a cifre più elevate per interventi importanti e invasivi come la sostituzione degli impianti di riscaldamento o la creazione di veri e propri spazi abitativi nuovi. Esistono però molti incentivi statali e regionali che possono aiutare a coprire parte dei costi, ecco la pagina dedicata alla riqualificazione degli immobili sul sito web dell’Agenzia delle Entrate.

          Quanto consuma una casa non riqualificata?

          Il consumo energetico di una casa dipende da diversi fattori, per esempio l’età dell’edificio, la posizione geografica, le dimensioni e il numero di abitanti al suo interno. In Italia secondo alcune stime, una casa non riqualificata consuma mediamente circa 300 kWh/mq all’anno per il riscaldamento e circa 100 kWh/mq all’anno per l’acqua calda. In questo articolo del Quotidiano del Condominio invece trovi una stima sul consumo dei termosifoni di casa. Però voglio sottolineare che questi consumi possono variare notevolmente a seconda dell’anno e delle condizioni climatiche e anche a seconda delle tue abitudini. Il concetto è questo: una casa non riqualificata non soltanto ha bisogno di più energia per produrre una certa misura di comfort abitativo, a causa dell’obsolescenza degli impianti e degli strumenti, ma al tempo stesso ha una dispersione maggiore e una minore capacità di isolamento termico, che amplificano così i consumi.

          Meglio una casa riqualificata o una casa nuova?

          Se dovessi scegliere tra una casa riqualificata e una casa nuova, non avrei dubbi: riqualificare una casa, alla fine dei lavori e dei conti economici, può costare di più rispetto a una casa nuova, e sicuramente richiederà altri lavori di manutenzione nel corso del tempo. L’unica motivazione per la quale sceglierei una casa riqualificata e ristrutturata, al posto di una nuova, è di natura estetica oppure affettiva: un rustico in campagna o un appartamento in un bel palazzo storico, oppure la casa dove sono nato e ho vissuto e della quale conservo stupendi ricordi. Da un punto di vista pratico ed economico, però, non avrei dubbi: nuovo è meglio di una toppa.

          Costruire le case migliori per le persone, per il portafogli e per l’ambiente.

          Il nostro obiettivo, come costruttori, è l’ottimizzazione energetica di ogni edificio e appartamento che costruiamo, per offrire ai nostri clienti non soltanto materiali di qualità, ma anche impianti di ultima generazione e sistemi che utilizzano energia rinnovabile, garantendo alti standard di comfort e vivibilità.

          Vogliamo permettere a chiunque di avere una casa che garantisca bassi costi di esercizio e un’alta qualità di vita, riducendo al minimo l’impatto ambientale. Da qui, dopo anni di studio e di esperienza, è nato il mio innovativo metodo di lavoro: il Metodo ER.

          Con il Metodo ER, le case che costruisco ti assicurano spese molto minori grazie alle soluzioni pensate per la massima riduzione dei consumi, utilizzando particolari tecniche di costruzione e tecnologie di impianti che ti garantiscano il risultato migliore sul mercato: non lascio niente al caso.

          Vuoi goderti anche tu uno di questi appartamenti e ridurre l’impatto ambientale dei tuoi consumi?

          Completa il form qui sotto e ricevi tutti dettagli del mio metodo di costruzione delle case ad alta efficienza energetica e a bassa impronta ecologica, il Metodo ER, che ti permette di avere la casa dei tuoi sogni perfetta per la tua famiglia e per l’ambiente che vivi ogni giorno.

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            casa ecologica

            Il futuro è nella casa ecologica. Ma il presente?

            Hai ma sentito parlare delle case ecologiche? È un argomento davvero interessante, perché secondo molte persone rappresentano il futuro del nostro modo di abitare, anche se in realtà siamo sicuri che sia vero soltanto in parte: il futuro del nostro settore residenziale sarà con più probabilità una commistione di know how italiano e innovazione tecnologica verde. La stessa direzione insomma che abbiamo preso noi di Rigotti Costruzioni e che sta delineando da ormai qualche anno anche la Legge con le stringenti normative sempre più green. Ma cos’è e come è fatta una casa ecologica?

            La casa ecologica.

            Per casa ecologica si intende un’abitazione green, ovvero ecosostenibile perché costruita con materiali ecologici e con sistemi di produzione dell’energia e di smaltimento dei rifiuti che hanno un basso impatto ambientale. Questo però non significa soltanto sostegno all’ambiente, l’energia verde si traduce anche in risparmio nel lungo periodo: le abitazioni ecologiche quindi rappresentano un investimento sostenibile sia da un punto di vista ambientale che economico.

            Case ecologiche e case passive

            Una casa passiva, o passive house, è un edificio che riesce a coprire il fabbisogno energetico dei suoi occupanti, quindi riscaldamento e raffrescamento ambientale interni, ricorrendo a dispositivi passivi della bioedilizia, sistemi di ventilazione e isolamento termico, fonti energetiche rinnovabili e recupero idrico. Non molto diversa rispetto a una casa ecologica, che comunque concede qualcosa di più alla produzione di energia ed è sicuramente, al giorno d’oggi, di più facile realizzazione pratica ed economica.

            Perché le case ecologiche sono il futuro?

            Secondo i dati raccolti da Legambiente, il settore immobiliare e residenziale rappresenta in termini di inquinamento circa la metà dei consumi energetici europei: un dato piuttosto allarmante per l’ambiente – e per il portafogli, se consideriamo la spesa energetica media di ogni famiglia italiana, stimata sui 2 mila euro circa. Come si legge in questo articolo del Sole 24ore sulle spese di luce e gas, le bollette sono quasi triplicate negli ultimi 3 anni.

            I materiali utilizzati per le case ecologiche.

            La bioedilizia, ovvero la Bibbia immobiliare per le case ecologiche, utilizza soltanto materiali naturali e riciclabili per la costruzione e per l’isolamento degli edifici, ad esempio il legno e il sughero, l’argilla e la calce, la canapa e la fibra di cellulosa. In questo modo non soltanto la costruzione rispetta alti standard ambientali, ma allo stesso modo le prestazioni energetiche per il riscaldamento e il raffreddamento garantiscono un impatto molto ridotto sul Pianeta in termini di inquinamento. Ma quanto costano?

            Quanto costa una casa ecologica?

            Se paragonato al costo di costruzione (quindi di acquisto) di un edificio tradizionale moderno, che rispetta quindi tutte le severe direttive nazionali ed europee, quello delle abitazioni ecologiche è decisamente più alto. Vero anche che i costi sostenuti all’inizio saranno ammortizzati nel corso del tempo, ma se paragonati alle spese sostenute per il fabbisogno energetico di una casa di nuova costruzione, la differenza si assottiglia moltissimo.

            Risparmio energetico e impatto ambientale.

            Gli edifici in Italia sono per la gran parte molto vecchi, ma non ci riferiamo con questo ai palazzi storici: la maggior parte del residenziale è infatti stato costruito a cavallo tra gli anni Sessanta e Ottanta, un epoca (ormai) in cui quasi non esisteva neppure il tema della sostenibilità ambientale, quindi non c’era attenzione ai materiali di costruzione e neppure alle performance energetica, tantomeno c’erano le tecnologie che abbiamo oggi a disposizione. Le case ecologiche, al contrario, sono progettate con un impronta ecologica molto diversa, per esempio per quanto riguarda:

            • isolamento termico dei rivestimenti
            • esposizione e irraggiamento solare
            • isolamento termico degli infissi
            • sistemi di riscaldamento e raffreddamento a basso impatto ambientale
            • produzione energetica da fonti rinnovabili
            • sistemi di domotica intelligenti per la gestione dei consumi.

            Case ecologiche e case moderne: il presente anticipa i futuro.

            In definitiva, per ridurre l’impatto ambientale della nostra casa non dobbiamo per forza proiettarci in un futuro fatto di case in legno e isolanti naturali: oggi l’unione di sistemi di costruzione tradizionali e tecnologie innovative fa la differenza. Il nostro obiettivo infatti è l’ottimizzazione energetica di ogni edificio e appartamento che costruiamo, per offrire ai nostri clienti non soltanto materiali di qualità, ma anche impianti di ultima generazione e sistemi che utilizzano energia rinnovabile, garantendo alti standard di comfort e vivibilità.

            Vogliamo permettere a chiunque di avere una casa che garantisca bassi costi di esercizio e un’alta qualità di vita, riducendo al minimo l’impatto ambientale. Da qui, dopo anni di studio e di esperienza, è nato il mio innovativo metodo di lavoro: il Metodo ER.

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              diagnosi energetica condominio

              La diagnosi energetica del condominio

              Hai sentito parlare o hai visto scritto nei verbali delle assemblee condominiali questo strano termine, e ti sei sempre chiesto in che cosa consiste una diagnosi energetica in un condominio? In effetti è un termine strano, perché se a casa abbiamo elettrodomestici, infissi, caldaia e altre fonti di consumo dell’energia, all’interno del nostro palazzo, oltre alle luci e all’ascensore, c’è ben poco… E allora di che cosa stiamo parlando? In poche parole, la diagnosi energetica per un condominio è lo strumento di analisi dei consumi dell’edificio. 

              Diagnosi energetica per i condomini, cos’è?

              Attraverso la diagnosi energetica condominiale possiamo individuare gli sprechi di energia e di conseguenza attivarci per trovare una soluzione utile a migliorare l’efficienza energetica, ovviamente che sia vantaggiosa sul medio e sul lungo periodo anche in termini economici. Questo attraverso tutta una serie di analisi e rilevazioni dei muri perimetrali, degli impianti di riscaldamento, dell’energia utilizzata per l’illuminazione o di altre fonti di consumo come per esempio l’irrigazione nel caso di un giardino o l’acqua per una fontana.

              Com’è fatta una relazione di diagnosi energetica di un condominio?

              Una volta fatte tutte le rilevazioni del caso, la diagnosi non è altro che una fotografia dello stato attuale dell’edificio da un punto di vista energetico, con allegati i possibili interventi di riqualificazione dell’immobile sotto ogni punto di vista analizzato. Cerco di essere chiaro e spiegarti nel dettaglio come funziona, sena scendere in tecnicismi incomprensibili ai no addetti al lavori. Seguimi.

              Chi può fare la diagnosi energetica?

              Se ti stai chiedendo chi redige e chi firma la diagnosi energetica per il tuo condominio, i soggetti abilitati per legge sono specialisti certificati che si chiamano Esperti in Gestione dell’Energia (EGE). Possono essere civili o industriali: i primi si occupano di edilizia pubblica i privata residenziale e commerciale, oltre che di infrastrutture, mentre i secondi dei gruppi produttivi e delle industrie.

              Quando è obbligatoria la diagnosi energetica?

              Il Decreto ministeriale del 26 giugno 2015 (Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici) prevede la diagnosi e quindi la certificazione obbligatoria per tutti gli edifici, su tutti i condominii, per i quali è previsto un ammodernamento degli impianti esistenti o per l’installazione di impianti nuovi che superano, come potenza termica nominale, i 100 kW – la legge prevede diverse soluzioni per gli edifici residenziali, sia per caldaie a condensazione che per pompe di calore a gas o elettriche, insieme alle integrazioni con gli impianti solari termici, ma non voglio scendere nei dettagli tecnici perché tratteremo il tema in un altro articolo.

              Perché fare la diagnosi energetica al condominio?

              Questo prezioso documento non serve soltanto ad adempiere gli obblighi di legge per gli edifici, ma può rivelarsi molto utile ai condomini e ai potenziali acquirenti immobiliari per comprendere l’andamento energetico del palazzo – sprechi e gestioni virtuose – e correggere il possibile, migliorandone così le prestazioni. Migliorare le prestazioni energetiche infatti non si traduce soltanto in bollette meno salate e in una maggiore sensibilità ambientale, ma prima di tutto in comfort abitativo.

              Quale è la differenza sostanziale tra diagnosi energetica e certificazione energetica?

              Quando parliamo di una certificazione energetica – o attestazione energetica APE – la classe alle quale l’immobile appartiene è attribuita sulla base del consumo annuale di energia calcolato in base ai mq, all’involucro dell’edificio e all’impianto presente – e ad altri parametri contenuti nella norma UNI TS 11300.

              La diagnosi energetica invece è in un certo senso calcolata più su misura. Mi spiego: se il calcolo dell’APE è affidato a molti dati standard, la diagnosi prende in esame il tipo di utenza, quindi valori reali perché aderenti alla realtà di utilizzo dell’impianto, persino i dati climatici relativi alla posizione geografica dell’edificio e dell’anno di riferimento.

               

              Cosa identifica la diagnosi energetica?

              Se abiti in un condominio, hai capito che questo articolo può esserti molto utile, quindi ora ti spiego come funziona all’atto pratico la diagnosi energetica.

              Deve essere deliberata in sede di assemblea di condominio, quindi l’amministratore prenderà l’impegno di assumere un tecnico Auditor energetico al quale fornirà tutta la documentazione necessaria relativa al condominio: documenti degli impianti, bollette degli ultimi anni, bilanci consuntivi del biennio.

              Il tecnico a questo punto fa le rilevazioni del caso individuando tutti i punti di dispersione termica, le caratteristiche degli impianti, di riscaldamento e raffreddamento, infine i flussi di ventilazione, ed eventualmente calcola rendimento ed emissioni della caldaia.

              Eseguita la fase di elaborazione dei dati relativi a struttura e impianti dell’edificio, calcoli alla mano verranno individuati gli interventi di riqualificazione energetica più adatti, calcolando costi e benefici dell’operazione – sia a livello economico che ambientale, i tempi e le modalità degli stessi, redigendo così un capitolato. 

               

              Quando conviene effettuare una diagnosi energetica?

              Se abiti in un palazzo che è stato costruito prima del 1991, sicuramente ti conviene effettuare questa operazione, perché la dispersione termica sarà sicuramente alta: questo significa che una parte di quello che stai pagando per le bollette condominiali è gettato al vento.

              Se abiti in un palazzo costruito fra il 1991 e il 2006, invece, la norma relativi ai consumi energetici era entrata in vigore e quindi la situazione dovrebbe essere migliorata rispetto al punto precedente. Ma anche in questo caso possiamo migliorare.

              Dal 2006 in poi è tutto diverso, perché le normative entrate in vigore alla fine del 1005 impongono limiti molto più stringenti alla dispersione e alla qualità degli impianti e delle coperture. Ma siamo sicuri che sia davvero così? Ora ti spiego.

               

              Casa nuova significa massima efficienza energetica?

              Se la tua casa è in un condominio di recente costruzione, non significa automaticamente che la tua casa sia ottimizzata da un punto di vista energetico: anche fra le nuove costruzioni c’è molta differenza, perché non tutti i costruttori si impegnano per offrire ai loro clienti materiali di qualità, impianti di ultima generazione ad alta efficienza energetica e lavori fatti con perizia. La gran parte dei costruttori invece non investono soldi ed energie per progettare e realizzare un sistema così efficiente, ma sbagliano!

              In tanti anni, grazie al mio lavoro, ho conosciuto molte persone insoddisfatte della propria casa, le ho ascoltate, ho fatto ricerche approfondite su ogni argomento e ho lavorato sodo per permettere a chiunque di avere una casa che garantisca bassi costi di esercizio e un’alta qualità di vita. Da qui è nato il mio innovativo metodo di lavoro: il Metodo ER.

              Con il Metodo ER, le case che costruisco ti assicurano spese molto minori grazie alle soluzioni pensate per la massima riduzione dei consumi, utilizzando particolari tecniche di costruzione e tecnologie di impianti che ti garantiscano il risultato migliore sul mercato: non lascio niente al caso.

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                case a basso consumo energetico

                Conviene scegliere case a basso consumo energetico?

                Quanto spendi ogni anno per le bollette della tua casa? Forse non hai mai fatto un conto preciso, ma soltanto di bollette di luce e gas (escludiamo per il momento acqua e internet) la spesa media per il 2022 dovrebbe superare i 2.600€ per una famiglia di 4 persone che vive in una casa tradizionale (dato preso da questo articolo di Altroconsumo di ottobre scorso). Ma quanto spende chi vive in case a basso consumo energetico?

                Perché scegliere case a basso consumo energetico?

                Per abbassare il costo delle bollette non esiste un’altra soluzione: le case a basso consumo energetico rappresentano l’unica strada verso il risparmio – senza contare che ne guadagna anche l’ambiente. Ma che cos’è una casa a basso consumo? Vale soltanto per le case nuove oppure puoi decidere di ristrutturare il tuo appartamento e risalire così la scala energetica fino ai primi gradini? Adesso approfondiamo l’argomento.

                I vantaggi di una casa a basso consumo energetico.

                Vivere e possedere una casa più efficiente da un punto di vista energetico è doppiamente vantaggioso, perché anzitutto puoi risparmiare ogni anno migliaia di euro sui costi di luce e gas, in secondo luogo perché sarai proprietario di un immobile che conserverà alto il suo valore nel tempo molto a lungo. Vediamo quali sono gli strumenti utilizzati dai costruttori nelle case a basso consumo energetico.

                Risparmiare energia elettrica con i pannelli solari.

                I pannelli termici e i pannelli fotovoltaici utilizzano ti permettono di sfruttare l’energia del sole gratuita invece di quella a pagamento della tua linea elettrica, e l tempo stesso di risparmiare anche sulla bolletta del gas – in certi casi di abolire proprio la bolletta del gas! In questo modo puoi usare tutti gli elettrodomestici e la caldaia senza spendere un solo euro di corrente. Ecco come:

                ·       I pannelli solari termici sono in grado di trasformare l’energia del sole in energia utile per scaldare l’acqua dei sanitari, per esempio del lavandino e della doccia, immagazzinandola in un boiler.

                ·       I pannelli del sistema fotovoltaico invece sfruttano sempre i raggi solari ma producono elettricità, utile per far funzionare tutti gli elettrodomestici e le lampadine di casa. In base al sistema che adottiamo a casa, possiamo usare l’energia prodotta finché ci serve e poi immetterla nella rete (in pratica vendendola al nostro stesso gestore) oppure immagazzinarla con speciali batterie di accumulo, per usarla quando ci serve.

                L’importanza del termostato intelligente per non sprecare energia.

                Se vuoi risparmiare sui costi in bolletta, la produzione dell’energia è importantissima, ma anche l’uso che ne fai non è da meno. Il termostato infatti è lo strumento che usi per regolare l’intensità e la durata del riscaldamento di casa, ovvero il regolatore non soltanto della temperatura, ma al tempo stesso della tua spesa in bolletta. Con un termostato intelligente puoi impostare temperature diverse in ogni stanza della casa nelle diverse fasce orarie, puoi controllare tutto (orari, temperatura e funzionamento) dal telefono o da un tablet, infine puoi azionarlo o disattivarlo a distanza in ogni momento. Questa si chiama ottimizzazione e ti farà risparmiare qualche centinaio d’euro ogni anno.

                I sistemi di raccolta dell’acqua.

                Soprattutto se hai uno spazio verde, giardino o terrazza, la raccolta dell’acqua permette di abbassare notevolmente le spese relative alle bollette, soprattutto nel periodo estivo. Come funziona la raccolta dell’acqua piovana? Spesso si tratta di semplicissimi contenitori di materiale plastico che convogliano l’acqua in taniche o cisterne. Non importa avere grandi serbatoi sotto terra muniti di depuratore. Per annaffiare basta riempire qualche tanica, per rifornire d’acqua una famiglia serve invece un impianto idraulico di stoccaggio e di distribuzione.

                Quanto posso risparmiare con una casa in classe energetica alta?

                Al giorno d’oggi in Italia la stragrande maggioranza delle case ha più di 40 anni, ciò si traduce in una bassissima efficienza energetica, quindi alti consumi e stupidi sprechi per il tuo portafogli e per l’ambiente. Puoi trovare case a basso consumo energetico anche tra gli immobili ristrutturati, ma a che prezzo? Se fai due conti, conviene comprare una casa nuova dal costruttore o un appartamento con pochi anni di vita, perché il risparmio nel tempo in termini di energia e quindi di bollette è davvero significativo: ecco un articolo sui benefici di una casa in classe A per capire quanto puoi risparmiare in un anno.

                Come costruire una casa a basso consumo energetico?

                La risposta per noi di Rigotti Costruzioni è molto semplice, infatti costruire case ad alta efficienza energetica e basso consumo è ciò che facciamo ogni giorno. Non tutti i costruttori però la pensano così, infatti è molto facile trovare sul mercato immobili nuovi sprovvisti di tutti quegli accorgimenti e strumenti vantaggiosi per risparmiare migliaia di euro ogni anno sulle bollette. Progettare case a basso comuno energetico e ad alta efficienza è un obbligo di legge, oltre che morale nei confronti dei nostri figli e nipoti, ma c’è modo e modo per farlo. Noi lo facciamo nel modo migliore possibile.

                Un metodo innovativo per una casa a basso comuno energetico.

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                  risparmiare sul riscaldamento

                  Come risparmiare sul riscaldamento di casa

                  Oggi più che mai, la parola risparmio è diventata un vero e proprio mantra per le famiglie italiane. Non importa quanto guadagni, perché con quello che costano le materie prime – energia elettrica e gas su tutte – stiamo buttando via un sacco di soldi per avere gli stessi servizi dell’anno scorso. Tutti si chiedono come risparmiare sul riscaldamento, perché in fondo all’anno è la voce che incide di più sul bilancio delle bollette domestiche o dell’ufficio. Esistono diverse risposte a questa domanda, tante quanti i sistemi che ti permettono di economizzare le spese di luce e gas.

                  Se hai deciso di risparmiare sul riscaldamento significa che ti sei rotto le scatole di sprecare soldi e di inquinare inutilmente lo stesso ambiente dove vivi. Tenere i termosifoni o la stufa a tutta forza non è la soluzione ideale, sia i termini economici che di impatto ambientale. Tantomeno hai voglia di stare al freddo, giusto? Ecco qualche consiglio semplice ma soprattutto pratico per cambiare il tuo modo di riscaldare la casa e l’ufficio.

                  Come risparmiare sul riscaldamento?

                  Per risparmiare sul riscaldamento ci sono tante soluzioni, alcune più complesse che permettono di ridurre i costi anche del 75%, altre semplici, quasi banali, che diventano abitudini e alla lunga ti faranno mettere da parte un bel gruzzoletto. Sarebbe perfetto riuscire a combinare tutte queste soluzioni, ma anche adottarne qualcuna, e conoscere le altre, è il primo passo verso l’abbattimento dei costi in bolletta. Ecco i miei consigli per risparmiare sul riscaldamento.

                  La temperatura ideale per risparmiare gas.

                  Forse non sai che mantenere una temperatura costante, per un numero maggiore di ore, è più conveniente che riscaldare l’ambiente magari due volte al giorno per poco tempo. Mi spiego: se imposti il termostato a 19 gradi e la caldaia lavora poco per tante ore, consuma meno che se la fai lavorare poco tempo ma a tutta forza. Per la stragrande maggioranza delle caldaie domestiche in Italia, portare la temperatura oltre i 20 gradi durante l’inverno si traduce in un dispendio di energia molto grande, quindi in una bolletta del gas da far rizzare i capelli: impostare il termostato sui 18-19 gradi è sicuramente la scelta migliore. 

                  Aprire le finestre durante le ore calde della giornata.

                  E se le ore calde non ci sono, fai comunque questa operazione nelle ore meno fredde. Non soltanto è una buona abitudine per la salute, ma ti accorgerai che spesso la temperatura esterna, per esempio nel primo pomeriggio, è più elevata di quella interna. Sono sufficienti dieci minuti per stanza, ma ricordati di farlo rigorosamente quando il riscaldamento è spento.

                  Il ricircolo dell’aria virtuoso per l’ambiente, la salute e il portafogli.

                  Benefica sia per il portafogli che per la salute di chi vive la casa, la ventilazione meccanica controllata fa parte degli impianti presenti nelle case di nuova costruzione e consente un notevole risparmio energetico, insieme a un continuo ricambio d’aria, senza bisogno di aprire le finestre per ventilare gli ambienti con la conseguente e inevitabile dispersione del calore. Alcuni sistemi di ultima generazione, infine, permettono di trattenere il calore nell’aria in uscita e lo riutilizzano per l’aria che entra.

                  Come risparmiare sul riscaldamento con impianti diversi?

                  La maggior parte delle case in Italia ha un impianto di riscaldamento vecchio e con i termosifoni, centralizzato o singolo, che fa lievitare i costi sulla bolletta del gas. Esistono infatti diverse tipologie di impianto: il modo migliore comincia proprio da qui, quando acquisti un immobile o ristrutturi una casa.

                  Ogni impianto di riscaldamento presenta svantaggi e vantaggi, costi e risparmi. Vediamo i tre sistemi più utilizzati.

                  Riscaldamento a battiscopa: innovativo, anche se un po’ ingombrante, consente un risparmio anche del 30%.

                  Riscaldamento a pavimento: il migliore, con un risparmio in bolletta che si aggira intorno al 25% e consente di mantenere la casa sempre calda in modo uniforme.

                  Riscaldamento elettrico: conviene se l’energia è autoprodotta, per esempio con il fotovoltaico, e si può arrivare ad azzerare i costi annui.

                  Attenzione e manutenzione ai caloriferi.

                  Soprattutto in presenza di impianti di riscaldamento vecchi – come nella maggior parte delle case in Italia – la manutenzione ordinaria è fondamentale per il corretto funzionamento e per la massina efficienza del riscaldamento: per esempio, all’interno dei radiatori spenti si formano delle bolle d’aria, che devono essere eliminate quando il riscaldamento riparte. Per fare questo, ti basterà aprire la valvola posta a lato del termosifone, ma attenzione perché dopo l’aria uscirà anche l’acqua, molto calda e abbastanza sporca!

                  Ottimizzare il riscaldamento dei termosifoni.

                  Per restare in tema termosifoni, ho altri due suggerimenti importanti. Il primo: non coprire i caloriferi con mobili, tendaggi o altri oggetti, perché così facendo sprecherai energia inutilmente. Secondo consiglio: sistema i pannelli isolanti dietro ai termosifoni, per contenere la dispersione del calore verso la parete esterna e andando così a risparmiare sulla bolletta del gas. 

                  Risparmiare sul riscaldamento riducendo l’umidità.

                  Molto spesso la sensazione di freddo non è causata dalla temperatura, ma dall’umidità nell’aria. Stiamo meglio a 0 gradi e con una bassa umidità, che a 5 gradi con un tasso di umidità molto alto. L’umidità infatti acuisce la nostra percezione del freddo e del caldo, rispettivamente d’inverno e d’estate. Un deumidificatore per l’ambiente è sicuramente una buona soluzione da adottare in combinazione al riscaldamento tradizionale. Spenderemo qualche euro in più di luce, ma ne risparmieremo molti di gas.

                  Nessuno pensa mai ai cassoni delle serrande.

                  Tapparelle o avvolgibili – che dir si voglia – hanno sempre un cassonetto che contiene il meccanismo di avvolgimento. Nessuno ci pensa, ma anche questi cassoni sono una porta di comunicazione tra l’interno e l’esterno della nostra casa, quindi fanno entrare l’aria fredda e uscire quella calda – tra l’altro, pensa che sono sempre collocati in alto, proprio dove si concentra l’aria calda. Un cassonetto ben sigillato evita o comunque riduce notevolmente la dispersione del calore: in commercio esistono rotoli di isolante termico da tagliare a misura e inserire all’interno del cassone, ma la soluzione ideale sarebbe avere un cassone già sigillato di suo.

                  Gestire le tende e le serrande.

                  Tenere aperte le tende e le avvolgibili delle finestre quando i raggi del sole puntano dritti sulla tua abitazione ti farà risparmiare sulle spese del riscaldamento. Viceversa, quando cala il sole ricordiamoci di tirare giù le tapparelle e di chiudere le persiane, insieme alle tende, per formare un vero scudo isolante tra noi e l’esterno.

                  Il valore della classe energetica.

                  Se vuoi risparmiare sul riscaldamento, devi mettere in pratica tutti questi suggerimenti, ma è probabile che tu rimanga comunque deluso dal risultato: avrai mezzo grado in più in camera e in soggiorno, in cucina o nello studio, la bolletta si abbasserà di pochi euro, le spese sostenute per mantenere la casa più calda d’inverno e più fresca d’estate saranno ammortizzata dopo qualche anno… Insomma, andrà un po’ meglio ma di scuro non farai i salti di gioia.

                  Per risparmiare davvero sul riscaldamento, l’unica soluzione è rappresentata da quella scala graduata e colorata chiamata classe energetica: la maggior parte degli immobili in Italia sono vecchi e in classe energetica G, la peggiore. Una casa in classe A, invece, non ha bisogno di accorgimenti per risparmiare sul riscaldamento, è già costruita e ottimizzata per il tuo comfort termico e acustico. Ecco perché conviene sempre comprare una casa nuova, rispetto a una vecchia: a fronte di una spesa iniziale maggiore, avrai un enorme risparmio nel tempo, anche del 75% su ogni bolletta. Immagina quanti soldi e quanta energia puoi risparmiare in tutta una vita…

                   

                  Un metodo innovativo per risparmiare sulle bollette.

                  In tanti anni, grazie al mio lavoro, ho conosciuto molte persone insoddisfatte della propria casa, le ho ascoltate, ho fatto ricerche approfondite su ogni argomento e ho lavorato sodo per permettere a chiunque di avere una casa che garantisca bassi costi di esercizio e un’alta qualità di vita. Perché la gran parte dei costruttori non investono soldi ed energie per progettare e realizzare un sistema così efficiente: un volta che hai comprato la tua nuova casa, le spese e le bollette mica le pagano loro!

                  Da qui è nato il mio innovativo metodo di lavoro: il Metodo ER!

                  Con il Metodo ER, le case che costruisco ti assicurano spese molto minori grazie alle soluzioni pensate per la massima riduzione dei consumi, utilizzando particolari tecniche di costruzione e tecnologie di impianti che ti garantiscano il risultato migliore sul mercato, ad esempio: riscaldamento a pavimento, pannelli fotovoltaici che producono energia green a costo zero, serramenti e infissi isolanti…

                  Vuoi goderti anche tu uno di questi appartamenti?

                  Completa il form qui sotto e ricevi tutti dettagli del mio metodo di costruzione delle case ad alta efficienza energetica, il Metodo ER, che ti permette di avere la casa dei tuoi sogni perfetta per la tua famiglia, con i costi di riscaldamento, raffrescamento ed acqua calda ridotti al minimo, e la garanzia di altissimi standard di qualità su materiali e tecnologie.

                   

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                    casa in classe a

                    Casa in classe A: quanto risparmi in un anno?

                    Quando cerchi casa, negli annunci trovi sempre la classificazione energetica degli immobili, una scala creata per Legge a partire dal 2005 e utile per definire le prestazioni energetiche degli edifici attraverso parametri predeterminati. Le classi energetiche sono 10 in tutto, in ordine dalla A4 (la più efficiente) alla G: una casa in classe A consuma meno di una casa in classe B e così via. Le case in classe A, ad oggi, sono infatti soltanto quelle di nuova costruzione, o che hanno goduto di una ristrutturazione importante.

                    L’importanza della classificazione energetica sulle bollette.

                    La classificazione energetica è quindi utile per valutare “quanto consuma” un immobile, il suo fabbisogno in termini energia per scaldarsi e per raffreddarsi, quindi il suo impatto sul portafogli e sull’ambiente. Questo è calcolato sulla base di precisi parametri come la struttura dell’edificio, gli infissi installati, la tipologia di riscaldamento, ecc… Lo scopo della legge è indurre i cittadini a scegliere immobili che consumano meno, che hanno quindi un impatto sull’ambiente minore.

                    Perché scegliere una casa in classe A?

                    Le casa in classe A ti fanno risparmiare sui costi delle bollette di luce e gas, perché hanno bisogno di meno energia per riscaldare la casa d’inverno o per raffreddarla d’estate, grazie a una serie di accorgimenti che vanno oltre il mero sistema di controllo termico, ad esempio: il materiale di costruzione, la ventilazione, i sistemi impiantistici e così via. Vediamo nello specifico a cosa ci riferiamo e quanto possiamo risparmiare in un anno scegliendo un appartamento con un’alta classe energetica.

                    L’involucro degli immobili di classe A.

                    L’involucro è formato dalle tecniche e dai materiale con i quali è costruita la casa, lo scheletro e i muri perimetrali, insieme ai serramenti e agli infissi. L’involucro dell’immobile concorre in larga misura a ridurre la dispersione del calore all’esterno, così come il basamento e il tetto. 

                    Riscaldamento e raffreddamento a risparmio energetico.

                    La presenza della pompa di calore reversibile consente la climatizzazione degli ambienti di casa in modo sicuramente più sostenibile rispetto alle classiche caldaie a gas e ai condizionatori, perché trasferiscono energia – riscaldando o raffreddando – dall’interno all’esterno dell’abitazione.

                    Il ricircolo dell’aria virtuoso per l’ambiente, la salute e il portafogli.

                    Benefica sia per il portafogli che per la salute di chi vive la casa, la ventilazione meccanica controllata fa parte degli impianti presenti nelle case di nuova costruzione e consente un notevole risparmio energetico, insieme a un continuo ricambio d’aria, senza bisogno di aprire le finestre per ventilare gli ambienti con la conseguente e inevitabile dispersione del calore. Alcuni sistemi di ultima generazione, infine, permettono di trattenere il calore nell’aria in uscita e lo riutilizzano per l’aria che entra.

                    Produrre energia in modo green ed economico a casa.

                    L’impianto fotovoltaico, ciliegina sulla torta, contribuisce in modo significativo ad alleggerire la bolletta della luce, alimentando tra l’altro le pompe di calore, in un vero e proprio circuito virtuoso per l’ambiente e per il portafogli. Gli impianti fotovoltaici infatti sfruttano l’energia del sole e la trasformano in energia elettrica utile sia per gli elettrodomestici che per i sistemi di riscaldamento e raffreddamento della casa.

                    L’impianto di riscaldamento nelle case classe A.

                    Il riscaldamento a pavimento può essere composto da tubazione all’interno della quali passa acqua calda (lo stesso funzionamento dei termosifoni), oppure da resistenze elettriche che trasmettono il calore. Ha il grande vantaggio di emettere calore in modo uniforme e distribuirlo dal basso – a differenza dei termosifoni – ottimizzando così la temperatura negli ambienti domestici e mantenendola più a lungo grazie ai pannelli isolanti su cui poggia. Senza contare che la temperatura di funzionamento dei riscaldamenti a pavimenti ad acqua è molto bassa, circa la metà rispetto ai tradizionali radiatori. Idem la spesa sulla bolletta.

                    Case in classe A: vantaggi e svantaggi.

                    Come hai visto, un’abitazione in classe A è conveniente sotto un profilo economico per quanto riguarda la spese mensili per le bollette di luce e gas, ma considera anche che il valore di un immobile in classe A si conserva alto nel tempo, perché proprio in virtù dei nuovi materiali e delle tecniche di costruzione innovative, questi immobili sono considerati un ottimo investimento. Da un punto di vista abitativo, inoltre, aggiungi il comfort di una casa sempre ben arieggiata e con una temperatura ottimale e costante tutto l’anno. E ovviamente, infine, considera l’impatto ridotto sull’ambiente.

                    Rovescio della medaglia, un appartamento in classe A costa più di un’immobile vecchio – quindi con una classe energetica minore – ma puoi immaginare facilmente come il risparmio iniziale vada perduto nel tempo tra lavori di ristrutturazione necessari (per esempio tetto e facciate) lavori di ammodernamento come ad esempio il cambio degli infissi o della caldaia, infine le spese maggiori in bolletta.

                    Quanto si risparmia in un anno con una casa in classe A?

                    Secondo un report di Tecnocasa citato in un articolo dal Sole24, una casa classe A riduce le spese relative ai consumi in media di circa il 75%: questo significa che a fronte di una spese annua di 2.000€ con una casa in classe G (ovvero al stragrande maggioranza degli immobili in Italia), in classe energetica A ne andremo a spendere 500, risparmiando così 1.500e l’anno – parliamo di riscaldamento e raffreddamento degli ambienti e dell’acqua.

                    Conviene comprare una casa classe A?

                    Comprare una casa in classe A costa di più: i materiali di costruzione sono migliori e più innovativi, gli impianti sono nuovi, serramenti e infissi garantiscono altissimi standard di sicurezza, isolamento termico e acustico, infine devi considerare anche la presenza di tecnologie in grado di produrre energia da fonti rinnovabili a un costo minore rispetto alle fonti tradizionali. Tra un immobile di classe A e uno di classe G c’è la stessa differenza che troviamo tra un’auto nuova e lo stesso modello di 40 o 50 anni prima, però a casa passi buona parte della tua giornata, e il tuo viaggio dura tanti anni, a volte una vita intera.

                    In conclusione, la risposta alla domanda iniziale è questa: comprare una casa classe A conviene sicuramente, a maggior ragione se lo fai direttamente dal costruttore e ottimizzi il risparmio.

                    Un metodo innovativo per una casa con poche spese di gestione e grandi comfort.

                    In tanti anni, grazie al mio lavoro, ho conosciuto molte persone insoddisfatte della propria casa, le ho ascoltate, ho fatto ricerche approfondite su ogni argomento e ho lavorato sodo per permettere a chiunque di avere una casa che garantisca bassi costi di esercizio e un’alta qualità di vita. Perché la gran parte dei costruttori non investono soldi ed energie per progettare e realizzare un sistema così efficiente: un volta che hai comprato la tua nuova casa, le spese e le bollette mica le pagano loro!

                    Da qui è nato il mio innovativo metodo di lavoro: il Metodo ER!

                    Con il Metodo ER, le case che costruisco ti assicurano spese molto minori grazie alle soluzioni pensate per la massima riduzione dei consumi, utilizzando particolari tecniche di costruzione e tecnologie di impianti che ti garantiscano il risultato migliore sul mercato: non lascio niente al caso.

                    Vuoi goderti anche tu uno di questi appartamenti?

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