Efficienza energetica casa: risparmia sulle bollette e proteggi l’ambiente

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L’energia è sempre più cara in termini di costo economico e ambientale, quindi stai valutando l’acquisto di una casa efficiente da un punto di vista energetico: non fa una piega. Ma quali sono i costi iniziali e quanto è il risparmio nel corso del tempo? Oggi parliamo proprio di questo, facciamo una panoramica sulle diverse classi energetiche degli appartamenti in cui viviamo e cerchiamo di capire se (e quanto) conviene scegliere una casa ad alta efficienza energetica.

 

Risparmio e ambiente, dicevamo, sembrano due ottimi motivi per investire sull’efficienza energetica della nostra nuova (o vecchia) casa. Se questi due fattori non fossero sufficiente, arriva la legge, precisamente con una direttiva del Parlamento europeo: tutti gli immobili residenziali dovranno rientrare nella classe energetica E entro il 2030, e in classe D entro il 2033. L’obiettivo a livello europeo è di raggiungere le zero emissioni entro il 2050. Un obiettivo tanto concreto quanto irreale in Italia, come riportato da Sky TG24 n questo articolo sulla Direttiva casa green. Cosa ci riserva il futuro?

L’efficientamento energetico delle case degli italiani.

Nei prossimi anni probabilmente sarà facilitato da parte dello Stato l’accesso ai mutui e ai regimi di prestito agevolato per le ristrutturazioni energetiche, nella stessa direzione in cui la legge di Bilancio 2023 ha previsto una detrazione Irpef del 50% sull’IVA pagata per una casa di classe energetica A o B, ma forse tutto questo non basterà. Poco ma sicuro, dovremmo fare il possibile per migliorare la classe energetica della nostra casa. Ma facciamo un passo indietro: come funzionano le classi energetiche degli immobili?

Che cos’è la classe energetica di un appartamento o di una casa?

La classificazione energetica degli immobili è una certificazione che attesta quanto e come un immobile è in grado di utilizzare in modo sostenibile l’energia. In altre parole, è una vera e propria scala di valore che va dal massimo dello spreco (G) al massimo del risparmio (A4) dell’energia utilizzata all’interno di un’abitazione. Questo significa che se la tua casa è in classe G spendi e inquini molto di più rispetto al tuo vicino che ha una casa in classe A.

Dal 2005 la classificazione energetica degli edifici è obbligatoria nel caso di nuova costruzione, per la vendita o la locazione, oltre che ovviamente per la richiesta di agevolazioni fiscali e bonus statali per la ristrutturazione. Ricordiamo però che la classe energetica delle case è cosa diversa rispetto alla diagnosi energetica dei condomini che affrontiamo in questo articolo del nostro blog.

Come funziona la classificazione energetica delle abitazioni.

Il calcolo è molto più semplice di quello che puoi immaginare: l’indice di prestazione energetica (EP) infatti viene determinato attraverso il consumo della climatizzazione estiva e invernale, la ventilazione e la produzione di acqua calda nei bagni. In termini pratici, la classificazione energetica della tua casa rileva quanta energia impieghi per arrivare e mantenere un certo stato di comfort abitativo, a seconda dunque del tipo di impianto che hai, degli infissi, della qualità dei materiali e di come è stata costruita la tua casa, infine delle fonti di energia che utilizzi (rinnovabili o meno). Tutto questo è compreso nel cosiddetto APE, ovvero Attestato di Prestazione Energetica.

Le classi energetiche delle case.

Come abbiamo visto, le classi energetiche delle casa sono 10 e vanno dalla G, la peggiore, fino alla A4, la migliore. Ogni lettera corrisponde a un consumo di energia differente, vediamole una per una:

  • La classe energetica G è la più bassa, ma purtroppo è molto diffusa in Italia. In questa classe energetica rientrano gli edifici costruiti prima degli anni ’80 e che hanno una dispersione termica elevata, quindi costi molto alti per scaldare o raffreddare gli ambienti.
  • Anche gli edifici di classe F sono caratterizzati da una forte dispersione termica, seppur minore rispetto ai precedenti, ma non sono certo sostenibili (ed economici) dal punto di vista energetico.
  • Quasi tutti gli edifici italiani costruiti tra gli anni ‘70 e ’90 rientrano in classe energetica E: impianto di riscaldamento a gas metano, un minimo di isolamento termico, sistemi di produzione dell’energia antiquati.
  • La categoria di edifici in classe D è sostanzialmente uguale a quella precedente, ma presenta un migliore isolamento termico dovuto a una coibentazione utile per limitare il fabbisogno di energia, diminuendo così i consumi in termini di costi e di impatto ambientale. Iniziamo a migliorare sul serio.
  • Con la classe energetica C le abitazioni si sono dotate di sistemi di produzione dell’energia più efficienti, per esempio caldaie a condensazione, valvole termostatiche ai termosifoni e buon coefficiente di isolamento termico.
  • In classe B abbiamo edifici costruiti nell’ultima decade, oppure che hanno ricevuto interventi di riqualificazione energetica importanti: consumi e impatto ambientale sono drasticamente ridotti.
  • Arriviamo alla classe A con gli immobili ad alto isolamento termico e impianti di riscaldamento e raffreddamento molto efficienti da un punto di vista energetico, infissi e serramenti di alta qualità, elettrodomestici di ultima generazione, produzione di energia da fonti rinnovabili.
  • La classe A è suddivisa in altre 4 sottoclassi A1, A2, A3 e A4 in base al consumo annuo: la A4 al momento rappresenta la migliore in assoluto.

Perché scegliere una casa in classe A?

Se stai pensando di acquistare un immobile, scegli una casa in classe A. Fidati. Le ragioni di questo consiglio sono molteplici e per lo più di natura pratica ed economica. Il rispetto per l’ambiente dovrebbe essere al primo posto, ma troppo spesso, purtroppo, dobbiamo fare i conti con la realtà e con il portafogli: nel caso degli immobili, però, questi due fattori (ambiente e risparmio) vanno nella stessa direzione. Ecco perché ti consiglio di puntare al massimo dell’efficienza energetica, che a ben guardare si traduce dunque in risparmio in bollette, maggiore funzionalità con isolamento acustico e termico superiore, qualità dell’aria e dunque comfort abitativo più alto.

Non è un caso che, come indicato da un indagine di Confindustria Assoimmobiliare riportata dal Sole24Ore in questo articolo sul mercato immobiliare attuale, la maggior parte degli italiani che cercano casa vogliono un immobile in classe A. E non si fermano qui: il 55% degli intervistati dichiara di non voler acquistare per alcun motivo una casa in classe E o G, neppure con un risparmio economico considerevole. Un domanda di mercato di case ad alta efficienza energetica così diffusa oggi, si traduce domani in una richiesta ancora più forte: in poche parole, la tua casa in classe A è un ottimo investimento.

Quanto conta l’ efficienza energetica della casa?

In conclusione, posso dire senza alcun dubbio che l’efficienza energetica della casa conta moltissimo oggi, e conterà ancora di più domani. I vantaggi sono principalmente 3: minore impatto sull’ambiente, consumi (quindi spese) minori, rivalutazione futura maggiore nel breve, medio e lungo periodo.

Per tutti questi motivi, da costruttore voglio permettere a chiunque di avere una casa in classe energetica alta, che garantisca bassi costi di esercizio e un’alta qualità di vita, riducendo al minimo l’impatto ambientale. Da qui, dopo anni di studio e di esperienza, è nato il mio innovativo metodo di lavoro: il Metodo ER.

Con il Metodo ER, le case che costruisco ti assicurano spese molto minori grazie alle soluzioni pensate per la massima riduzione dei consumi, utilizzando particolari tecniche di costruzione e tecnologie di impianti che ti garantiscano il risultato migliore sul mercato: non lascio niente al caso.

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