La diagnosi energetica del condominio

diagnosi energetica condominio

Hai sentito parlare o hai visto scritto nei verbali delle assemblee condominiali questo strano termine, e ti sei sempre chiesto in che cosa consiste una diagnosi energetica in un condominio? In effetti è un termine strano, perché se a casa abbiamo elettrodomestici, infissi, caldaia e altre fonti di consumo dell’energia, all’interno del nostro palazzo, oltre alle luci e all’ascensore, c’è ben poco… E allora di che cosa stiamo parlando? In poche parole, la diagnosi energetica per un condominio è lo strumento di analisi dei consumi dell’edificio. 

Diagnosi energetica per i condomini, cos’è?

Attraverso la diagnosi energetica condominiale possiamo individuare gli sprechi di energia e di conseguenza attivarci per trovare una soluzione utile a migliorare l’efficienza energetica, ovviamente che sia vantaggiosa sul medio e sul lungo periodo anche in termini economici. Questo attraverso tutta una serie di analisi e rilevazioni dei muri perimetrali, degli impianti di riscaldamento, dell’energia utilizzata per l’illuminazione o di altre fonti di consumo come per esempio l’irrigazione nel caso di un giardino o l’acqua per una fontana.

Com’è fatta una relazione di diagnosi energetica di un condominio?

Una volta fatte tutte le rilevazioni del caso, la diagnosi non è altro che una fotografia dello stato attuale dell’edificio da un punto di vista energetico, con allegati i possibili interventi di riqualificazione dell’immobile sotto ogni punto di vista analizzato. Cerco di essere chiaro e spiegarti nel dettaglio come funziona, sena scendere in tecnicismi incomprensibili ai no addetti al lavori. Seguimi.

Chi può fare la diagnosi energetica?

Se ti stai chiedendo chi redige e chi firma la diagnosi energetica per il tuo condominio, i soggetti abilitati per legge sono specialisti certificati che si chiamano Esperti in Gestione dell’Energia (EGE). Possono essere civili o industriali: i primi si occupano di edilizia pubblica i privata residenziale e commerciale, oltre che di infrastrutture, mentre i secondi dei gruppi produttivi e delle industrie.

Quando è obbligatoria la diagnosi energetica?

Il Decreto ministeriale del 26 giugno 2015 (Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici) prevede la diagnosi e quindi la certificazione obbligatoria per tutti gli edifici, su tutti i condominii, per i quali è previsto un ammodernamento degli impianti esistenti o per l’installazione di impianti nuovi che superano, come potenza termica nominale, i 100 kW – la legge prevede diverse soluzioni per gli edifici residenziali, sia per caldaie a condensazione che per pompe di calore a gas o elettriche, insieme alle integrazioni con gli impianti solari termici, ma non voglio scendere nei dettagli tecnici perché tratteremo il tema in un altro articolo.

Perché fare la diagnosi energetica al condominio?

Questo prezioso documento non serve soltanto ad adempiere gli obblighi di legge per gli edifici, ma può rivelarsi molto utile ai condomini e ai potenziali acquirenti immobiliari per comprendere l’andamento energetico del palazzo – sprechi e gestioni virtuose – e correggere il possibile, migliorandone così le prestazioni. Migliorare le prestazioni energetiche infatti non si traduce soltanto in bollette meno salate e in una maggiore sensibilità ambientale, ma prima di tutto in comfort abitativo.

Quale è la differenza sostanziale tra diagnosi energetica e certificazione energetica?

Quando parliamo di una certificazione energetica – o attestazione energetica APE – la classe alle quale l’immobile appartiene è attribuita sulla base del consumo annuale di energia calcolato in base ai mq, all’involucro dell’edificio e all’impianto presente – e ad altri parametri contenuti nella norma UNI TS 11300.

La diagnosi energetica invece è in un certo senso calcolata più su misura. Mi spiego: se il calcolo dell’APE è affidato a molti dati standard, la diagnosi prende in esame il tipo di utenza, quindi valori reali perché aderenti alla realtà di utilizzo dell’impianto, persino i dati climatici relativi alla posizione geografica dell’edificio e dell’anno di riferimento.

 

Cosa identifica la diagnosi energetica?

Se abiti in un condominio, hai capito che questo articolo può esserti molto utile, quindi ora ti spiego come funziona all’atto pratico la diagnosi energetica.

Deve essere deliberata in sede di assemblea di condominio, quindi l’amministratore prenderà l’impegno di assumere un tecnico Auditor energetico al quale fornirà tutta la documentazione necessaria relativa al condominio: documenti degli impianti, bollette degli ultimi anni, bilanci consuntivi del biennio.

Il tecnico a questo punto fa le rilevazioni del caso individuando tutti i punti di dispersione termica, le caratteristiche degli impianti, di riscaldamento e raffreddamento, infine i flussi di ventilazione, ed eventualmente calcola rendimento ed emissioni della caldaia.

Eseguita la fase di elaborazione dei dati relativi a struttura e impianti dell’edificio, calcoli alla mano verranno individuati gli interventi di riqualificazione energetica più adatti, calcolando costi e benefici dell’operazione – sia a livello economico che ambientale, i tempi e le modalità degli stessi, redigendo così un capitolato. 

 

Quando conviene effettuare una diagnosi energetica?

Se abiti in un palazzo che è stato costruito prima del 1991, sicuramente ti conviene effettuare questa operazione, perché la dispersione termica sarà sicuramente alta: questo significa che una parte di quello che stai pagando per le bollette condominiali è gettato al vento.

Se abiti in un palazzo costruito fra il 1991 e il 2006, invece, la norma relativi ai consumi energetici era entrata in vigore e quindi la situazione dovrebbe essere migliorata rispetto al punto precedente. Ma anche in questo caso possiamo migliorare.

Dal 2006 in poi è tutto diverso, perché le normative entrate in vigore alla fine del 1005 impongono limiti molto più stringenti alla dispersione e alla qualità degli impianti e delle coperture. Ma siamo sicuri che sia davvero così? Ora ti spiego.

 

Casa nuova significa massima efficienza energetica?

Se la tua casa è in un condominio di recente costruzione, non significa automaticamente che la tua casa sia ottimizzata da un punto di vista energetico: anche fra le nuove costruzioni c’è molta differenza, perché non tutti i costruttori si impegnano per offrire ai loro clienti materiali di qualità, impianti di ultima generazione ad alta efficienza energetica e lavori fatti con perizia. La gran parte dei costruttori invece non investono soldi ed energie per progettare e realizzare un sistema così efficiente, ma sbagliano!

In tanti anni, grazie al mio lavoro, ho conosciuto molte persone insoddisfatte della propria casa, le ho ascoltate, ho fatto ricerche approfondite su ogni argomento e ho lavorato sodo per permettere a chiunque di avere una casa che garantisca bassi costi di esercizio e un’alta qualità di vita. Da qui è nato il mio innovativo metodo di lavoro: il Metodo ER.

Con il Metodo ER, le case che costruisco ti assicurano spese molto minori grazie alle soluzioni pensate per la massima riduzione dei consumi, utilizzando particolari tecniche di costruzione e tecnologie di impianti che ti garantiscano il risultato migliore sul mercato: non lascio niente al caso.

Vuoi goderti anche tu uno di questi appartamenti?

Completa il form qui sotto e ricevi tutti dettagli del mio metodo di costruzione delle case ad alta efficienza energetica, il Metodo ER, che ti permette di avere la casa dei tuoi sogni perfetta per la tua famiglia, con i costi di riscaldamento, raffrescamento ed acqua calda ridotti al minimo, e la garanzia di altissimi standard di qualità su materiali e tecnologie.

 

    Privacy Policy

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *